Una nuova veste grafica, una campagna di comunicazione e più rilievo ai temi della sostenibilità e dell’innovazione: così Peroni, celebre marchio italiano di birra, festeggia il traguardo dei 175 anni.
Le etichette diventano più semplici pur mantenendo l’oro e il rosso, colori iconici di Peroni: viene sottolineata l’italianità della birra, con i nuovi claim “Indiscutibilmente italiana” e “Prodotta a Bari, Roma e Padova”. E il logo, di conseguenza, si fa più essenziale nelle linee.
La blockchain applicata alla birra
Modernità d’immagine, qualità, riconoscibilità e italianità lungo tutta la filiera: questi i quattro valori nei quali si riconosce Peroni, con una precisa volontà di presentarsi all’insegna della massima trasparenza agli occhi dei consumatori per quanto riguarda la rintracciabilità delle materie prime e i processi produttivi.
E infatti scansionando il Qr code presente sul collarino di ciascuna bottiglia si potrà conoscere tutto il percorso del prodotto, dal campo d’orzo dell’agricoltore alla malteria, dall’imbottigliamento allo scaffale (qualcosa di simile nel campo del caffè sta facendo anche la Slow Food Coffee Coalition).
Per farlo, l’azienda ha investito in tecnologia blockchain (grazie alla collaborazione con la start-up italiana pOsti nata per valorizzare la trasparenza delle filiere agroalimentari) applicandola a tutta la sua filiera produttiva: la volontà è dimostrare che il malto utilizzato è tutto italiano, coltivato da una rete di1.500 agricoltori locali, alcuni dei quali legati a Peroni da più generazioni.
Tramite il Qr code, quindi, si può scoprire, certificato blockchain:
da dove proviene l’orzo, coltivato su terreni dislocati in Abruzzo, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Molise e Puglia
quanti giorni ci sono voluti per produrre la birra contenuta nella bottiglia
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